Sono 2,8 milioni le famiglie che nel 2020 sono state colpite dalla perdita di autosufficienza di un loro familiare.
Nel 22 % dei casi, queste famiglie hanno scelto di avvalersi dell’aiuto di assistenti e badanti sostenendo una spesa media mensile di 1.495 €, che scendono a 800 – 900 € in caso di collaborazioni irregolari.
I restanti casi, si sono rivolti a RSA con maggiori oneri, oppure hanno scelto di farsi carico personalmente della cura della persona con i importanti carichi organizzativi da gestire.
Per fronteggiare questa necessità circa 336.000 famiglie hanno dovuto attingere ai loro risparmi, e altre 154.000 mila hanno dovuto indebitarsi.
Avete mai pensato cosa potrebbe succedere alla vostra vita e a quella della vostra famiglia se perdeste l’autosufficienza?
Quali potrebbero essere gli impatti a livello organizzativo ed economico?
L’autosufficienza può essere definita come la capacità di svolgere in autonomia le principali azioni quotidiane come: lavarsi, nutrirsi, muoversi, vestirsi, parlare, ascoltare, lavarsi o essere continenti.
Il venir meno della capacità di svolgere una o più di queste azioni rende il soggetto non autosufficiente e ciò può avvenire a causa di un infortunio o di una malattia e può essere a tempo determinato o indeterminato.
Dobbiamo anche considerare tutte le problematiche organizzative e psicologiche correlate, sia per chi è direttamente coinvolto che per i suoi famigliari.
Con un sussidio di Sanità Integrativa adeguato, non possiamo impedire che le persone si ammalino o abbiano un infortunio, ma sicuramente possiamo evitare che tali eventi possano mettere in crisi economica la famiglia, oltre a poter offrire un sostegno per quanto riguarda l’aspetto organizzativo e operativo.