Nei miei articoli precedenti ho più volte evidenziato che dare i cosiddetti buoni spesa ai propri dipendenti, pur restando un’azione molto positiva e apprezzata, non vuol dire fare Welfare. I buoni spesa sono una piccola parte del Welfare, sono solo una minima parte dei fringe benefit.
Come progettare un piano di Welfare: scopo sociale, non solo buoni pasto
L’aspetto fondamentale di una politica di Welfare è avere uno scopo sociale, rivolto sia ai dipendenti sia al territorio entro il quale l’azienda opera. Fare Welfare per i propri dipendenti vuol dire partire dai loro bisogni, per cercare non solo di soddisfare le loro necessità dal punto di vista dell’economia personale e/o famigliare, ma anche adoperarsi per fornire loro gli strumenti necessari per pensare al proprio futuro. Di seguito alcuni esempi di come si possono individuare specifici strumenti di Welfare coerenti con il suo scopo sociale.
Diritto alla cura e tutela del patrimonio personale e famigliare: copertura sanitaria integrativa
Il Servizio Sanitario Nazionale ha ormai raggiunto una situazione critica, non essendo più in grado di far fronte alle esigenze della comunità, soprattutto per quanto riguarda le tempistiche di risposta. Per questo motivo, l’azienda potrebbe mettere a disposizione dei propri dipendenti una somma da destinare ad un piano sanitario. A fronte di un investimento fisso e pianificato nel tempo, questo consentirebbe loro di non doversi preoccupare delle spese, in caso di problemi di salute, per l’accesso alle cure private, oppure per gestire la perdita di autosufficienza in caso di infortunio o malattia.
Educazione al risparmio e tutela delle redditualità futura: pensione integrativa
L’INPS non ha più risorse sufficienti per far fronte alle crescenti richieste di pensionamento, questo anche a causa del progressivo invecchiamento della popolazione e a una natalità prossima allo zero. Questa situazione ha innescato un effetto domino sui lavoratori, provocando un continuo posticipo dell’età pensionabile e una riduzione del valore mensile che il lavoratore andrà a percepire. Per questo motivo, il ruolo del datore di lavoro è fondamentale per sensibilizzare i lavoratori a tutelarsi con una pensione integrativa. Il datore di lavoro potrebbe avere inoltre un ruolo di facilitatore, mettendo a disposizione dei lavoratori un ente che possa supportarli nel farlo, ma anche permettendo loro di dedicare una parte della propria remunerazione, premio di produzione o TFR, a un fondo pensione.
Educazione al risparmio, alla tutela del patrimonio famigliare e alla prevenzione del rischio o di spese future
Attraverso il supporto di professionisti come consulenti finanziari e assicurativi, si possono organizzare attività di informazione e sensibilizzazione rivolte ai dipendenti, allo scopo di supportarli nella scelta di polizze a tutela dei propri famigliari in caso di eventi traumatici (per esempio, morte prematura o invalidità permanente) oppure nella pianificazione dei risparmi a tutela del proprio patrimonio famigliare o in previsione di spese future (per esempio, l’università per i figli).
Diritto allo studio, alla cultura, alla crescita personale e professionale, sostegno alle famiglie e alla genitorialità: Flexible Benefits
Attivando alcune piattaforme messe a disposizione da provider esterni all’azienda, il lavoratore potrà disporre del proprio budget in modo semplice e in totale libertà. All’interno di queste piattaforme potrà richiedere il rimborso delle rette scolastiche o dei campus, degli abbonamenti ai trasporti pubblici, le spese per l’assistenza medica domiciliare di persone non autosufficienti, le spese per la baby-sitter, così come pagarsi le vacanze o gli abbonamenti a palestre, teatri, ecc.
Protezione della capacità economica del lavoratore: Convenzioni finanziarie e/o assicurative
Il datore di lavoro può concordare delle convenzioni con vari soggetti economici per consentire un risparmio ai propri dipendenti nelle spese di vita quotidiana, come ad esempio compagnie assicurative, banche, centri sportivi, attività commerciali, centri medici, asili e scuole, società di utilities, ecc.
Supporto alla mobilità: Agevolazioni e dotazione di mezzi di trasporto
L’azienda può mettere a disposizione dei propri dipendenti vari strumenti per agevolarne la mobilità per il tragitto casa-lavoro, come ad esempio abbonamenti per i mezzi pubblici, servizio navetta, biciclette elettriche e incentivazione all'utilizzo del car sharing.
Sostegno alla genitorialità e work life balance: Smart working e Orario elastico
I due strumenti più comuni per agevolare il lavoratore a raggiungere il giusto equilibrio tra vita lavorativa e vita privata sono lo smart working e l’orario elastico. Entrambi gli strumenti possono assumere varie forme:
Strumenti di Welfare e scopo sociale: quali mettere a disposizione?
Le possibilità di fare Welfare in un’azienda sono davvero numerose. Se di vostro interesse, posso elencarvene altre, alcune delle quali potrebbero non dare origine a costi, altre invece necessitano di un budget.