Negli articoli precedenti abbiamo parlato delle attività propedeutiche ad un piano di Welfare, dell’analisi di bisogni, della definizione degli obiettivi, della redazione di un piano strategico e dell’individuazione delle necessità economiche. Il passo successivo, dopo aver individuato i responsabili del progetto, è la realizzazione del progetto stesso.
Dagli obiettivi allo sviluppo: l’importanza dei KPIs
Considerata l’importanza di un progetto di Welfare per tutta la comunità coinvolta, è indispensabile che venga dedicato il tempo necessario a uno sviluppo perfetto di ogni singola fase e si abbia una chiara idea del significato di ciascun passaggio. Parte integrante di un piano di Welfare sono i KPIs, cioè gli indicatori utilizzati per monitorare l’efficacia del piano stesso nei confronti degli obiettivi prefissati, nonché l’indice di gradimento da parte della popolazione aziendale e il miglioramento del clima aziendale.
Le quattro tipologie di KPIs per monitorare l’efficiacia di un piano di Welfare:
Sebbene ogni piano di Welfare, in base agli obiettivi prefissati, abbia i propri KPIs, i più comuni e frequenti possono essere suddivisi in quattro categorie:
KPI generali. Riferiti alle prestazioni complessive dell’azienda:
KPI specifici. Riferiti ad attività e/o processi di specifici reparti:
KPI di Welfare tangibili. Hanno un rapporto causa effetto con il piano di Welfare:
KPI di Welfare intangibili:
Il monitoraggio dei KPIs per la verifica e l’aggiornamento del piano di Welfare
I KPIs devono essere misurati periodicamente sia per tenere sotto controllo l’efficacia del piano di Welfare, sia per verificarne l’adeguatezza in quanto, nel tempo, le esigenze della popolazione aziendale possono cambiare così come possono cambiare le priorità. Resta inteso che, nel caso in cui i risultati evidenzino un trend in calo e/o non propriamente positivo, bisognerà procedere con l’aggiornamento del piano di Welfare e, se necessario, ricominciare dall’analisi dei bisogni per poi fissare nuovi obiettivi e predisporre un nuovo piano d’azione. Per questo motivo è consigliabile aggiornare il piano di Welfare ogni 2-3 anni.