Durante la mia vita lavorativa sia come dipendente, che come consulente, ho avuto modi di vivere diverse realtà aziendali.
In alcune di queste, il turn over del personale era molto elevato causando gravi impatti sull’azienda dal punto di vista organizzativo, ma ancora di più economico.
Eh si, è proprio così!
Una risorsa con esperienza che esce da un’azienda comporta sempre dei costi, spesso non considerati perché occulti, ma di entità non trascurabile.
Questi ultimi possono essere collegati al periodo di vacatio della posizione, alla nuova risorsa da ricercare e formare nuovamente con tutte le conseguenti inefficienze, ma anche alla possibilità che la risorsa valida possa andare a lavorare da un’azienda concorrente con le conseguenti ripercussioni sul business.
Ma quali sono le motivazioni che possono trattenere un collaboratore dipendente affinché non desideri cambiare posto di lavoro?
La prima risposta che viene spontanea pensare è anche la più semplice: maggior quantità di denaro in busta paga. Nella maggior parte dei casi, però, la retribuzione non è la causa scatenante per la ricerca di un nuovo posto di lavoro.
Tra le principali motivazioni che trattengono i dipendenti presso l’azienda in cui lavorano possiamo evidenziare :
Una delle azioni che l’azienda può mettere in atto per sodisfare i propri dipendenti è l’attivazione di un buon piano di WELFARE AZIENDALE
Ma in concreto cos’è il WELFARE AZIENDALE ?
Per WELFARE aziendale si intende il complesso delle erogazioni e prestazioni che un'azienda riconosce ai propri dipendenti con lo scopo di migliorarne la vita privata e lavorativa.
Possono essere classificati come Welfare Aziendale :
I meno conosciuti tra tutti quelli sopracitati e che, di conseguenza, andremo ad approfondire sono i FLEXIBLE BENEFIT
I FLEXIBLE BENEFIT un sono metodo di remunerazione per i dipendenti, alternativo alla somma erogata in busta paga. Questi strumenti consistono in beni e servizi messi a disposizione dall’azienda, solitamente tramite fornitori esterni dotati di piattaforme web, per il benessere dei propri lavoratori.
La definizione “Flexible” è proprio identificativa della flessibilità di impiego, molto simile al denaro.
Il vantaggio principale di questi benefit, oltre alla semplicità di utilizzo, è fiscale in quanto non sono soggetti a tassazione sia per il dipendente che li percepisce che per l’impresa che li eroga.
A parità di budget stanziato dall’azienda, con i Flexible benefit, il dipendente percepisce circa il doppio della somma rispetto a quanto riceverebbe in busta paga.
Vi rappresento qui di seguito con due grafici il confronto tra il pagamento in busta paga e con i Flexible Benefit :
Ovviamente non è possibile erogare l’intera retribuzione in Flexible Benefit, ma si possono destinare solamente alcune somme come ad esempio :
Quali sono le possibilità di impiego e i limiti di spesa dei Flexible Benefit ?
Il dipendente può scegliere di destinare tutto o una parte del suo budget ad un fondo a sua scelta e chiederne il rimborso all’azienda. Massimale non soggetto a tassazione 5.314 €
Il dipendente può scegliere di destinare tutto o una parte del suo budget al pagamento di spese mediche personali o ad una copertura sanitaria a sua scelta e chiederne il rimborso all’azienda. Massimale non soggetto a tassazione 3.615 €
Sono le cosiddette carte prepagate .
Il massimale non soggetto a tassazione è di 258 €. Per il 2021 il massimale era di 516 €
Per le spese di cui ai punti dal 4 al 7 non sono previsti limiti massimi di spesa imposti dal fisco
Da studi fatti in varie realtà multinazionali che hanno applicato un buon piano di welfare, come ad esempio Ing Direct, Coca Cola, Dupont, Jhonson & Jhonson, ecc. sono stati identificati i principali impatti positivi :
Possiamo sintetizzare il tutto in quattro parole : + produttività, + fatturato, + Pubblicità e – costi
E quindi ….. Cosa aspettate a pianificare il vostro budget in Flexible Benefit ?